Adozione a distanza: diffidate dalle truffe e come farla nel modo giusto.

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Il butterfly effect , effetto farfalla in italiano, teorizza che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema. L’adozione a distanza analogamente è un piccolo gesto per chi lo fa, che può portare a cambiare un’intera vita a lungo termine.

Come scegliere l’associazione?

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E’ importante però che chiunque voglia fare del bene, a prescindere dal nobile intento, lo faccia anche nel modo “giusto”. E’ bene infatti imparare a distinguere fra le organizzazioni che fanno del bene sul serio da quelle fraudolente e abusive che mirano solamente al guadagno e non fanno ciò che promettono.

Fortunatamente esiste un’autoregolamentazione delle stesse associazioni benefiche, le quali operano innanzitutto nel rispetto delle leggi italiane. 

A partire dal 2 marzo 2012 le funzioni di controllo sulle organizzazioni non a scopo di lucro e la promozione di iniziative in campo sociale sono passate all’attenzione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Per garantire ordine e chiarezza sul tema, già dal 2000, è stato istituito l’Osservatorio SAD, e poi stilata una “Carta dei Princìpi” che espone le linee guida per il sostegno a distanza di minori, alla quale molte organizzazioni hanno aderito. È dunque importante conoscere il modo in cui pratica una Onlus, leggendone lo statuto e controllando che abbia sottoscritto tale Carta, al fine di evitare eventuali truffe e raggiri e per poterne scegliere una che eserciti esclusivamente per la cooperazione, la solidarietà e la tutela dei diritti dei minori.

Cos’è e Come funziona?

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L’adozione a distanza è una forma di donazione economica periodica e continuativa finalizzata a un progetto di solidarietà specifico, che consente appunto di diventare una sorta di sponsor a distanza per un determinato bambino o bambina, che verrà scelto dall’organizzazione a cui ci affidiamo.

Attenzione a non confonderla con le adozioni internazionali, che sono ben altra cosa. Queste infatti mettono in moto la volontà di una coppia di adottare a tutti gli effetti un bambino e accoglierlo in famiglia diventandone genitori nell’accezione letterale del termine.

Invece nel caso dell’adozione a distanza i bambini restano a vivere dove sono nati e continuano a crescere con le loro famiglie e all’interno della loro comunità. Nella maggior parte dei casi poi la nostra donazione finalizzata all’adozione a distanza potrà servire non solo alla crescita del bambino o bambina adottati, ma anche a finanziare progetti più ampi per tutta la comunità in cui i bambini vivono.

L’iter di attivazione è semplice…

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  • Scegliamo un’organizzazione umanitaria di cui ci fidiamo
  • Contattiamo l’organizzazione, compilando un modulo di attivazione dell’adozione a distanza (sul loro sito)
  • Appena lo riceve, l’organizzazione sceglie il bambino o la bambina da assegnarci e ci invia a casa la foto e le informazioni sulla sua vita e sulla sua comunità
  • A questo punto noi scegliamo la frequenza con cui vogliamo donare: a cadenza mensile, trimestrale, semestrale, ecc. Scegliamo anche la modalità: il Rid (la domiciliazione bancaria), il bollettino postale oppure qualsiasi altro metodo di versamento a disposizione
  • Fatto ciò l’adozione a distanza è attiva. Non dovremo fare altro che versare con cadenza stabilita il nostro importo pattuito e periodicamente ci verranno inviate informazioni sul bimbo. Inoltre riceveremo anche disegnini, messaggi e qualsiasi altra corrispondenza del bambino che ci aggiorna sulla sua vita, sui suoi studi. E anche noi potremo scrivere al bambino (ovviamente nella lingua della comunità del bimbo).

Chi gestisce le adozioni?

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Le organizzazioni umanitarie, le Onlus, le Ong e tutto quel settore non profit che lavora nei contesti poveri del mondo (potrebbero anche essere in Italia) dove vengono attivati progetti umanitari.

Di norma sono organizzazioni che, per il loro status, possono operare secondo le regole del ministero degli Affari esteri, con propri progetti di solidarietà. Per fare qualche esempio di organizzazione non profit con cui è possibile attivare adozioni a distanza: Actionaid, Amref, Sos Villaggi dei Bambini, Avis, Aiutare i Bambini, Coopi, l’Albero della Vita, Save The Children, Comunità di Sant’Egidio. Ma anche molte altre.

Quali tipologie di adozione a distanza esistono?

Possono esistere diverse tipologie di adozioni a distanza ad esempio:

  • Il sostegno al bambino
  • Il sostegno alla famiglie del bambino
  • Il sostegno alla comunità del bambino

Considerazioni Finali e Informazioni generali…

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E’ possibile andare a trovare il bambino. Molte organizzazioni danno l’opportunità di farlo. Ovviamente dovremo avvisare l’organizzazione, indicare il periodo in cui vogliamo organizzare il viaggio e, pagare tutto di tasca nostra.

I bambini che adottiamo a distanza fanno tutti parte di un progetto di sostegno che le organizzazioni hanno attivato. Al compimento della maggiore età (che può coincidere con la maggiore età secondo la legge di quel paese) non è detto che il ragazzo esca dal progetto di sostegno. Se rimane nel progetto noi possiamo continuare tranquillamente a sostenerlo. Se invece ne esce l’organizzazione comunque ci avvisa e ci affida (con il nostro consenso) un altro bambino.

Quando attiviamo un’adozione a distanza, non stipuliamo nessun contratto con clausole e penalità. Per qualsiasi problema economico o di altra natura, abbiamo il diritto di contattare l’organizzazione e interrompere il sostegno a distanza, esattamente come potremmo interrompere qualsiasi altra donazione continuativa.

Investendo un po’ di tempo cercando la giusta associazione, e un po’ di soldi per contribuire in modo effettivo, si può davvero fare tanto bene.

Publicato: 2018-03-23Da: Alessandro Pellizer

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