Il Food Delivery ai tempi del Corona-virus

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Il Food delivery, o più semplicemente la consegna di cibo a domicilio, è diventato negli ultimi anni uno dei business più in vista sulle nostre strade. Chi non si è mai imbattuto in quei ragazzi in bicicletta, scooter o auto, con i coloratissimi zaini cubici sulle spalle?

Cucina italiana, fast-food, sushi o kebab: tutto questo e molto altro ancora, il tutto direttamente a casa tua in pochi minuti. E un unico strumento per ordinare: lo smartphone.

Da circa 5 anni, marchi internazionali come Deliveroo, Foodora, Just Eat, Glovo, Uber Eats si contendono il difficile mercato di casa nostra, da sempre considerato un riferimento mondiale in fatto di cibo.

E tra questi Big del settore, si stanno muovendo anche interessanti iniziative al 100% italiane.

 

Norme anti Corona-virus: vengono rispettate dal Food Delivery?

Doveroso, prima di esplorare un aggiornamento alla situazione attuale, in base alle ultime vicende legate alla pandemia di Corona-virus in Italia.

Intanto, il recente Decreto sulla consegna a domicilio parla chiaro:

Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto.

Recepiti questi divieti, Assodelivery e FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) hanno elencato alcune norme precise a cui tutti gli operatori del Food Delivery dovranno attenersi, per poter esercitare l’attività al pubblico:

  • mettere a disposizione del personale prodotti igienizzanti
  • predisporre aree destinate al ritiro separate da quella di preparazione dei cibi
  • ritiro e consegna del cibo a distanza di almeno 1 metro e senza contatti diretti
  • utilizzo di appositi contenitori protetti per il cibo preparato
  • i contenitori per il trasporto dovranno essere igienizzati
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Food Delivery: istruzioni per l’uso

E’ importante chiarire che ognuna delle piattaforme di Food Delivery ha proprie peculiarità che la distinguono dai concorrenti.

Ciò può significare, principalmente, costi di consegna differenti.

In più, dovendo affrontare una situazione così delicata, il tempo di consegna è un’altra grande incognita, difficile da stimare per dare una valutazione corretta di ognuna delle 5 Apps di Food Delivery.

Oggi più che mai, il primo consiglio è di anticipare l’ordine: è ovvio che se stiamo lavorando, oppure guardando la nostra serie preferita, è oggettivamente difficile “programmare” il proprio palato per la serata. Ma questo piccolo sforzo consentirebbe ad una filiera intera, oggi sotto grande pressione, di poter lavorare in modo più efficiente.

Quanto al pagamento del cibo e della successiva consegna, se la tendenza è quella di preferire i pagamenti elettronici con carta di credito, per molti Providers sussiste la possibilità di pagare anche tramite Paypal o in contanti alla consegna.

Ma ora buttiamoci a scoprire quali sono i migliori – e più diffusi – servizi di Food Delivery, ovviamente dal proprio inseparabile Smartphone!

 

Just Eat

Just Eat è semplicemente una piattaforma che gestisce la consegna dei pasti, aggregando i ristoranti e facendo da intermediario tra locali e clienti, ma senza occuparsi direttamente della consegna del cibo.

Nata nel 2000 in Danimarca da un’idea di Jesper Buch, Just Eat (ora con sede a Londra) opera in 13 paesi. Dal 2011 è attiva in Italia, dove ha rilevato marchi minori come HelloFood Italia e PizzaBo.

Accedendo all’App, Just Eat mostra tutti i ristoranti disponibili alla consegna al mio indirizzo. Possono essere ordinati per costo di consegna, ordine minimo oppure ordine alfabetico, e filtrati per  offerte speciali in corso, o gli ultimi ristoranti aperti.

Trattandosi di un aggregatore tra ristoranti e utenti, Just Eat mette a disposizione di questi ultimi la possibilità di recensire o consigliare un ristorante piuttosto di un altro: non avendo Just Eat un ruolo “attivo”, i feedbacks ci sembrano valore aggiunto, esprimendo un parere esclusivamente sul ristoratore, dal punto di vista qualitativo e logistico.

Pagamenti ammessi: carta di credito, Paypal o in contanti alla consegna.

Just Eat
Just Eat

Deliveroo

La missione di Deliveroo è quella di trasformare il mondo del cibo a domicilio: “piatti deliziosi comodamente consegnati sulla tua porta, ovunque ti trovi. 30 Minuti di Consegna”, così i fondatori, Will Shu e Greg Orlowski, si presentavano nel 2013 ai nuovi utenti.

Ad oggi, Deliveroo copre 13 paesi e più di 200 città al mondo. Tramite Deliveroo Editions, si è concentrata sullo sviluppo di una rete delle c.d. “cucine fantasma” (preparano cibi esclusivamente da consegnare a casa).

Nel 2019, la stessa Amazon ha investito 575 milioni di $ in Deliveroo, per una raccolta complessiva di fondi da 1,53 miliardi di dollari.

Su Deliveroo puoi ordinare da McDonald’s, Burger King, Domino’s e da tantissimi altri ristoranti, filtrabili per tipo di cucina o regime alimentare (vegano, vegetariano, no gluten, halal, bio).

Spese di consegna 2 €. Supplemento di 10 € per ordini inferiori a 15,00 €

Pagamenti ammessi: carta di credito, Paypal, Apple o Google Pay. Solo per certi ristoranti, accettati i contanti.

 

Glovo

Unica nel suo genere, la “catalanissma” start-up Glovo ha aperto i battenti nel 2014 su idea di Oscar Pierre and Sacha Michaud, affermandosi non solo come Food Deliver, ma una vera e propria realtà logistica, in grado di consegnare a domicilio tutta una serie di prodotti: articoli shopping, medicinali, dolci o gelati, nonché la spesa del supermercato!

Glovo ha quindi messo in atto una strategia di differenziazione perfetta, definendosi una piattaforma di “Anything delivery”, rispetto alle concorrenti che operano solo nel Food Delivery.

A partire da 4,90 €, i “riders gialli” acquistano e consegnano a casa dell’utente qualsiasi tipo di oggetto, purché non pesi più di 9 kg e non superi i 40 x 40 x 30 cm del famoso box giallo-verde.

Ed è proprio in questi giorni da “reclusi in casa”, a causa del decreto restrittivo del governo, che in moltissimi si sono accorti dell’importanza di avere un “Assistente personale a corto raggio“.

Pensiamo per un attimo a quante sono le persone anziane, o limitate nei movimenti, che non possono contare su una persona di fiducia per le piccole commissioni quotidiane. E diteci ora se quella di Glovo non è un’idea semplicemente strabiliante e dalla grande utilità sociale.

Il servizio copre ben 88 città italiane da nord a sud (isole comprese) e non è coinvolto dalle misure anti-coronavirus.

Rider di Glovo
Rider di Glovo

Uber Eats

Uber, società madre di Uber Eats, è stata fondata nel 2009 da Garrett Camp e Travis Kalanick. L’ingresso nel settore della consegna del cibo risale all’agosto 2014, con il lancio del servizio UberFRESH a Santa Monica, in California; rinominata in UberEATS l’anno seguente, il servizio è disponibile in più di 50 città in 13 paesi ed è in rapida espansione.

In Italia Uber Eats è presente in 14 città (Catania, Palermo, Milano, Monza, Torino, Bologna, Firenze, Trieste, Roma, Napoli, Rimini, Reggio Emilia, Genova e Bari.) ed offre il servizio a migliaia di ristoranti, con centinaia di migliaia di piatti disponibili sulla piattaforma.

Se alcuni anni or sono Uber si è rivelata un’app non particolarmente ben vista dai tassisti, suscitando vibranti proteste, anche Uber Eats è finita sotto i riflettori per le peggiori condizioni contrattuali. Nota come “la peggiore” tra le società del food delivery, UberEats  svolge da luogo di incontro tra le due parti, rider e ristorante, trattenendo solo una percentuale.

Pagamenti ammessi: carta di credito, Paypal, contanti.

 

Cosaporto

L’idea di Cosaporto è di creare una startup in grado di offrire un servizio di consegna in cui a fare la differenza è proprio la ricerca a monte del partner, che deve avere un prodotto di qualità.

Cosaporto è il primo servizio di Quality Delivery italiano: nato a Roma e affermatosi anche a Milano e a Torino, ora si prepara alla conquista di Londra.

Non solo cibo, dunque, ma anche regali per occasioni speciali (fiori, prodotti di bellezza, piccoli pensieri); il delivery di lusso di Cosaporto va dalle cene stellate a bottiglie di vino importanti e oggetti di design.

Stefano Manili, la mente dietro al progetto nato nel 2017, è sempre alla ricerca di qualcosa che possa dare valore aggiuntivo al consueto servizio di Food delivery.

I nostri partner sono di primo livello, garantiamo uno standard importante”, racconta Manili. E’ possibile scegliere specialità di chef stellati come Niko Romito, Aimo e Nadia, Heinz Beck: “C’è la possibilità di fare più ordini per vederseli recapitare assieme champagne, fiori, dolci e aperitivo per imbastire una cena superlativa anche all’ultimo”.

 

Morsy – La pausa pranzo dei lavoratori

Fresca start-up, Morsy si propone come un Food Deliver mirato al mondo business: si annuncia infatti come “la pausa pranzo dei lavoratori più buona e divertente“.

Utilizzando una convenzione con i dipendenti, il costo del pasto è interamente deducibile con Iva agevolata (4%) e detraibile al 100%, e senza i problemi legati ai buoni pasto.

In poche parole, Morsy offre le agevolazioni di una mensa per la tua azienda, senza occupare spazi fissi all’interno della sede.

Come funziona? Scelto il piatto desiderato entro le 11.30, l’ordine verrà passato in cucina. L’ordine, corredato di posate, frutta e pane, passerà ai driver che lo consegneranno in ufficio entro le 13.00.

Publicato: 2020-03-19Da: Matteo Belfiglio

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